Il carisma di San Benedetto
L’ideale monastico di San Benedetto ha come intento la ricerca di Dio e la conversione. Tutti nella chiesa in quanto santificati dal dono del battesimo, siamo chiamati alla santità (cfr. LG 39), che è comunione con Dio nella partecipazione alla vita trinitaria. In questa comune vocazione, il monaco e la monaca sono chiamati a dare la loro risposta vivendo il carisma monastico che gli è proprio “Nulla anteponendo all’amore di Cristo” (RB 4,72). I monaci radicheranno la loro vita spirituale nella Parola di Dio e nella Regola di San Benedetto. Tale radicamento si esprime e cresce nei tre momenti di vita con i quali San Benedetto scandisce la giornata dei monaci: l’ascolto, la preghiera, il lavoro, in modo che l’ascolto della Parola, alimenti il dialogo con Dio nella preghiera e animi l’impegno del lavoro. Perché la lettura sapienziale della Scrittura, diventi l’incontro personale con il Dio della salvezza, sono indispensabili le condizioni di umiltà, silenzio e raccoglimento. L’ascolto della Parola che si fa obbedienza, è la proposta offerta da San Benedetto all’inizio della Regola: “Ascolta, o figlio, gli insegnamenti del maestro e piega l’orecchio del tuo cuore; accogli volentieri i consigli dell’affettuoso padre e ponili rigorosamente in opera” (RB. Pro.1). La Parola di Dio ascoltata, meditata e pregata, determina il cammino di conversione (cfr. RB, Pro.1) e la lotta spirituale contro il male.
“Ascolta, o figlio, gli insegnamento del maestro e piega l’orecchio del tuo cuore; accogli volentieri i consigli dell’affettuoso padre e ponili rigorosamente in opera. Perchè tu possa per la fatica dell'obbedienza ritornare a Colui dal quale ti eri allontanato per l'inerzia della disobbedienza. A te dunque si volge ora la mia parola, se rinunzi alle proprie voglie, una volta per tutte, e accingendoti a militare per il vero re Cristo Signore, prendi le validissime e lucenti armi dell'obbedienza"
S. Benedetto da Norcia, Prologo alla Regola